Come avrete appreso dai giornali è stata annunciata la soppressione dell'Istituto Comprensivo di Silanus, praticamente chiuderanno gli uffici di segreteria e presidenza che verranno spostati a Bolotana.
È una vicenda strana e misteriosa, visto che le riunioni che l'hanno determinata si sono tenute "a porte chiuse" tenendo fuori dai giochi la componente genitoriale. Praticamente una partita a 5 tra i sindaci di Bolotana, Bortigali, Silanus, Lei e Macomer, dove il nostro sindaco si è trovato in minoranza, e Silanus che prima aveva i numeri per mantenere aperti gli uffici scolastici si è trovato improvvisamente sotto la quota minima per 37 alunni.
Luigi Morittu non ha trovato altra strada che ricorrere al Presidente della Repubblica
Ricorso al presidente Napolitano
Piero Marongiu
SILANUS. Nei mesi scorsi lo aveva detto e ripetuto più volte, Luigi Morittu, sindaco di Silanus, che il criterio adottato per il dimensionamento delle scuole nel Marghine, deciso a Nuoro lo scorso gennaio, lasciava più di una perplessità. E adesso, dopo aver incassato il sì unanime da parte del consiglio comunale, è passato alle vie di fatto. Qualche giorno fa, infatti, è stato inoltrato il ricorso straordinario al presidente della Repubblica Napolitano, contro tutti i soggetti in causa, a cominciare da Regione, Provincia e Conferenza provinciale per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Poi, a seguire: il comune di Bolotana, Macomer e Bortigali; quindi: il ministero dell’Istruzione, l’Ufficio scolastico regionale, quello provinciale e infine, la conferenza permanente Enti locali di cui all’ex legge regionale 9 del 2005. Nel ricorso viene chiesto l’annullamento della delibera regionale, recante: “Il piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche”. La riforma della scuola voluta dal ministro Maria Stella Gelmini, il prossimo anno modificherà la mappa delle sedi che hanno l’autonomia scolastica. La direzione didattica di Silanus, dal prossimo anno, sarà trasferita a Bolotana, con grande disappunto dei cittadini silanesi. Alla direzione didattica di Silanus, attualmente, fanno capo le scuole di Bortigali e Lei. I tre centri del Marghine potevano contare su 350 alunni circa. Ben oltre il numero minimo previsto dalla nuova normativa. Ma la scelta di Bortigali di passare a Macomer ha scombinato i numeri, facendo perdere una settantina di alunni a Silanus e creando le premesse per lo spostamento della direzione didattica a Bolotana. «Un fatto che ha dell’incredibile - dice Morittu - visto che, stando ai numeri, quelli di Bolotana, rispetto a Silanus, sono inferiori». Tra l’altro a Silanus esiste una mensa in grado di fornire dai 250 ai 300 pasti giornalieri: condizione che garantisce l’adozione del tempo prolungato. Sempre a Silanus, esiste anche una scuola dell’infanzia paritaria, che ha circa 25 iscritti. Per conservare l’autonomia (cioè la direzione didattica), secondo le norme previste dalla riforma, occorrono minimo 300 alunni. A Silanus, dopo la richiesta di accorpamento di Bortigali a Macomer, ne rimangono 263: troppo pochi. «Adesso - conclude Morittu - attendiamo il pronunciamento da parte del presidente della Repubblica, poi si vedrà». A perdere l’autonomia scolastica nel Marghine, secondo il piano, saranno anche le scuole di Sindia e Borore.
Se troviamo almeno 10 sottoscrittori sul forum potremmo aprire una petizione on-line da indirizzare all'Assessore Regionale.
Questo potrebbe essere il testo:
Al Assessore alla Cultura e Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna.I cittadini di Silanus e comuni limitrofi chiedono che venga fermata l'annunciata soppressione l'Istituto Comprensivo di Silanus, Bortigali e Lei.
A causa di strani e incomprensibili giochi di potere e veti personalistici tra le amministrazioni dei comuni del nostro circondario verranno soppressi numerosi posti di lavoro ma soprattutto verrà perduta per sempre l'autonomia gestionale delle nostre scuole in un territorio già fortemente penalizzato dalla crisi e dalla carenza di servizi.
Nessun ruolo è stato riservato agli organismi collegiali della Scuola e sopratutto ai genitori degli alunni, veri fruitori del servizio scolastico.
Le guerre personali tra gli amministratori comunali hanno ridisegnato la mappa delle direzioni scolastiche a tutto vantaggio di Macomer, mentre Silanus che aveva finora tutti i numeri per mantenere il suo Istituto Comprensivo lo perderà per la mancanza di soli 37 alunni.
Sottoscriviamo pertanto la petizione affinché tutti gli organi politici mettano da parte le loro polemiche assurde e si impegnino per il benessere del proprio territorio.
É INCREDIBILE il disinteresse delle nostre popolazioni verso il genocidio culturale dei piccoli comuni e delle zone interne della Sardegna causato dalla riforma della scuola.
La recente riforma scolastica prevista dalla legge 133/08 abrogherà numerosi uffici e classi nelle scuole della Sardegna, con effetti deleteri sull'occupazione ma sopratutto sulla formazione delle nuove generazioni.
È un progetto sciagurato che colpirà sopratutto i paesi più piccoli già carenti dei servizi più elementari.
Da bravi sudditi, per far contento il padrone, abbiamo offerto alla ministra Gelmini 105 posti in più da tagliare, complessivamente il 7% a livello regionale e ben 15% in provincia di Nuoro.
Nessuna reazione da parte dei nostri amministratori, che invece di fare fronte comune, incredibilmente, ne hanno approfittato per consumare piccole vendette personali. Pochi, matti e profondamente divisi come da secolare maledizione.
Nessun partito finora ha preso seriamente in considerazione il problema, considerandolo, evidentemente una banale vertenza sindacale.
Da Silanus vorremmo unire idealmente tutti quei comuni della Sardegna che vedranno menomato il diritto allo studio delle nuove generazioni.
Ho aperto un gruppo su facebook ==>> http://www.facebook.com/group.php?gid=91603859207
Facciamo sentire la nostra voce, non c'è un minuto da perdere, le scuole che chiudono non riapriranno mai più!
Caro admy, non so molto riguardo questa faccenda, se non che in effetti non c'è stato gran movimento, ma la mia domanda è questa:
Perchè non si sta facendo niente? Perchè insegnanti e chi di dovere stanno in silenzio e non rivendicano un sacrosanto diritto? Perchè sei tu che sollevi questo problema? Perchè davvero chi ci campa da questo lavoro non sta facendo niente? O forse si sta muovendo su altri fronti meno pubblici(zzati), ma magari più efficaci?
Se è come dici tu il silenzio è in effetti assordante e sconvolgente... :!:
A volte non si ha abbastanza cuore
La scure dei tagli che l'attuale Governo sta inesorabilmente facendo calare sulla scuola italiana e su quella sarda in particolare, inizia a produrre i suoi disastrosi effetti anche nei piccoli centri della sardegna. La chiusura del circolo didattico di Silanus, con conseguente spostamento della presidenza e del personale amministrativo presso la sede di Bolotana, grida vendetta non solo perchè trattasi della perdita di posti di lavoro in senso stretto ma sopratutto perchè essa spettava, come da regolamento, alla scuola di Silanus, superiore a quella di Bolotana per numero di alunni(requisito necessario stabilito dal Ministero dell'istruzione per assegnare le presidenze).
E' palese, quindi, che nella fattispecie, ci siano stati giochini di tipo politico......a favore della scuola di Bolotana.
Ma quello che ormai dà enormemente fastidio, è l'arroganza con la quale questi signori stanno cercando di recuperare risorse a danno dell'istruzione pubblica e , quindi , della collettività.
Io che, mio malgrado sono direttamente coinvolto, vivo in prima persona tutti gli accadimenti negativi che si stanno susseguendo. Le politiche dei vari governi sono orientate al massimo risparmio in un settore dove , al contrario, la qualità del servizio offerto dovrebbe avere la precedenza rispetto alla logica ragioneristica e aziendalistica di semplice riduzione indiscriminata dei costi.
Non sto a raccontarvi a quale trattamento economico e contrattuale viene sottoposto tutto il personale precario della scuola ..... Sembra che ogni anno e, in corrispondenza dell'aggiornamento delle graduatorie, i funzionari dell'Istruzione facciano a gara per introdurre quante più norme vessatorie. Per non parlare della numerosità delle classi, oramai più difficili da sdoppiare e sempre più difficoltose da gestire .
Con i numeri attuali, è estremamente faticoso svolgere una normale attività didattica. Le classi, quando va bene, non sono inferiori a 27-28 alunni, e tavolta arrivare sino a 33.
E i posti di lavoro persi negli anni e "tagliati" per l'anno scolastico 2009/2010, sono veramente tanti.
Non so dove arriveremo.......... Concordo pienamente con chi sostiene che i politici locali stiano sottovalutando il problema. Così come alcuni colleghi che, colpevolmente, si lasciano condizionare dalle favole del presidente del consiglio e del Ministro dell'economia, vero artefice delle scelte sulla scuola.
Grazie Salù per questa riflessione utile e necessaria per tutti noi che rischiamo di assistere - di questi tempi - un pò in maniera distratta e superficiale a ciò che sta accadendo nell'Istruzione in generale e sulla organizzazione scolastica del nostro paese e della zona in particolare.
ho grassettato alcuni aspetti del post (aspetti che son stati evidenziati anche dai post precedenti) perchè credo che, il problema non sia rappresentato dalle logiche di campanile. Magari, queste sono funzionali in questa fase alla attuazione del disegno dei tagli ragionieristici ma, credo, alla lunga nemmeno a Bolotana (inteso come comunità. amministratori e personale che nel Circolo lavora), converrà più di tanto l'accorpamento. L'esperienza insegna che, in questi casi le economie di scala non esistono ed anzi (trattandosi peraltro di personale che come minimo ha un'età media di 45/50 anni visti i blocchi del turn-over nel settore), avremo (e avranno anche a Bolotana) una caduta complessiva della qualità e quantità del servizio reso.
Mi fa rabbia, inoltre, pensare che, nel momento in cui a Bolotana esiste già la banda larga, a Silanus e Lei arriverà entro l'estate (quindi prima dell'inizio del nuovo anno), le scuole tutte potrebbero essere messe in rete e fruire dei servizi amministrativi in tempo reale 24 ore su 24 senza far spostare nessuno da una parte o dall'altra...!! Cosa e maccos... questi pensano che l'investimento SICS II sulla Banda Larga, Soru l'avesse fatto per consentire alla gente di chattare su MSN o "pistolare" su Facebook ... in attesa di Twitter....;
da parte dei politici locali (ma esistono i Politici locali?... Ho i miei dubbi...) non credo ci sia da aspettarsi molto di questi chiari di luna;
Anzi, occorre dare atto al nostro Sindaco di aver alzato la voce per quanto poteva giungenso sino al ricorso a Napolitano (ma Napolitano, questi giorni è impegnato a bacchettare i magistrati troppo protagonisti... bontà sua..);
Il problema è che la reazione dovrebbe venire dagli utenti dei servizi; quindi da noi cittadini; da noi sardi in particolare nei confronti della Regione che, a sua volta, ha titolarità sia per rivendicare criteri diversi per i nostri territori "rurali"... sia per intervenire in prima persona a sopperire con adeguati fondi e progetti al venir meno dell'impegno dello Stato.
Ma "questa" Regione... non mi pare esattamente in grado di alzare voci...; al masssimo può pietìre e pigolàre qualcosina... ; òboli ed elemosine...forse.
Che male che la vedo Salù...;
coraggio comunque e... auguri per il tuo lavoro (adesso, magari, anche buone vancanze!)
f.
liberos, rispettados, uguales
(P. Mereu)
La faccenda mi riempie di tristezza e di rabbia. Non è solo di Silanus che stiamo parlando: è un modello politico e culturale che si sta silenziosamente ma inesorabilmente imponendo. Non la metterei dunque sul piano della rivalità interbiddaia (tra Silanus e Bolotana), ma evidenzierei la natura generale e sostanziale della questione. In questo caso, per ragioni contingenti, è Silanus a pagare di più, ma non sarà l'unico e nemmeno l'ultimo dei nostri paesi a trovarsi in questa situazione.
I rilievi sul boicottaggio sistematico dell'estensione di internet a tutta la Sardegna sono sacrosanti.
Per ora vi do tutta la mia solidarietà, riservandomi di prendere posizione appena metterete in campo ulteriori iniziative.
Purtroppo è proprio così, di fronte all'imposizione di questi e altri tagli forsennati non troviamo di meglio che azzannarci coi vicini; nessuno a destra, a sinistra o al centro che si ricordi che finché facciamo parte dello Stato Italiano abbiamo il diritto di avere pari opportunità con tutti gli altri cittadini, per lavorare, studiare, informarci, curarci e spostarci.
Ma ormai ci troviamo nello stato estremo di prostrazione, più ci tolgono e più comprendiamo che sia la cosa giusta, magari maledicendo il destino cinico che ci ha fatto nascere in quest'isola.
L'Ufficio scolastico provinciale (USP) di Nuoro, ex Provveditorato agli studi, ha reso noto il calendario di convocazione del personale docente per la stipula dei contratti a tempo indeterminato (...c.d. immissione in uolo..) e a tempo determinato.
Alla luce della politica dei tagli voluta dal Ministro Gelmini su imposizione del "superministro" Giulio Tremonti e, dato ormai per certo che nella classe di conorso A019(disciline giuridico-economiche) non ci sarà alcun contratto a tempo indeterminato, sono curioso di constatare quanti colleghi stipuleranno almeno il contratto sino al termine dell'attività didattica.
Sono passati cinque anni da quando discutevamo dello strano spostamento degli uffici scolastici da Silanus a Bolotana.
Con i tempi bibblici della giustizia italiana, il prossimo 17 dicembre, finalmente il TAR deciderà su ricorso presentato a suo tempo dall'amministrazione comunale di Silanus.
Senza scadere nel campanilismo, assolutamente fuori luogo su questi argomenti, possiamo ben dire che gli uffici scolastici devono tornare a Silanus, non solo per gli inesorabili dati numerici sull'utenza, ma anche per la posizione logistica, per la funzionalità e per la fruibilità dei locali.